Morsi ed equipaggiamenti
Benvenuti a questo nuovo episodio del podcast del museo civico di Blera, dove esploreremo un tema affascinante: i primi morsi ed equipaggiamenti che accompagnarono l'evoluzione della relazione tra uomo e cavallo. Un viaggio che ci porterà indietro nei secoli, fino ai tempi delle prime civiltà. All'inizio, i primi morsi erano rudimentali, fatti di cuoio e corregge di budello, tenuti insieme da montanti in corno di cervo o legno. Questi semplici strumenti, come quelli rinvenuti nella cultura di Strednji Stog a Dereivka, erano strumenti di controllo primitivi ma efficaci. Con il passare del tempo, e l'avvento della media età del Bronzo, i morsi iniziarono ad assumere forme più raffinate, adornati con motivi geometrici, soprattutto nelle terre d'Europa centrale e nelle terramare emiliane in Italia. Ma non erano solo gli oggetti a evolversi: anche le esigenze mutavano. Con l’introduzione del carro, il controllo laterale dei cavalli divenne cruciale. Per questo si svilupparono montanti d'osso che, premendo sul labbro dell’animale, facilitavano il comando tramite redini. Dai montanti in corno si passò a filetti metallici, che con il tempo si trasformarono in strutture snodate più elaborate. In Italia, questi morsi in bronzo iniziarono a comparire nel IX secolo a.C., presenti sia nelle tombe maschili che femminili, a indicare il loro significato sociale e simbolico. L'equipaggiamento del cavallo non si fermava ai morsi. Le briglie e altri finimenti si fecero più sofisticati, con decorazioni elaborate che testimoniano l’importanza cerimoniale e pratica del cavallo nella società. Un esempio straordinario è la bardatura parziale ritrovata nella necropoli di Pontecagnano, dove una coppia di facciali equini, usata in parate regali, mostrava la cura e l'attenzione riservate agli animali da traino. E che dire dei ferri? Dibattuti e controversi, furono forse introdotti dai Celti nel periodo La Tène per impedire ai cavalli di scivolare su terreni difficili. Un’invenzione non così diffusa nel mondo romano, dove si preferivano le "solee ferree", prototipi di ciò che oggi conosciamo come ferri, ma di natura più rudimentale. Infine, giungiamo alle staffe, una delle innovazioni più importanti nella storia dell’equitazione. Sebbene assenti nel mondo greco-romano, si diffondono solo più tardi, importate dai nomadi dell’Asia centrale. Queste strutture in metallo permisero di montare a cavallo con maggiore stabilità, rivoluzionando l’arte della cavalcata e influenzando persino tattiche militari. Dai morsi di cuoio ai finimenti cerimoniali, fino alle staffe di metallo: l’evoluzione dell’equipaggiamento equestre ci racconta una storia di adattamento e innovazione, una storia di come l’uomo imparò non solo a cavalcare, ma a stabilire una vera e propria simbiosi con il cavallo. Grazie per averci seguito in questo viaggio. A presto!